Multe stradali, anche i netturbini potranno sanzionare gli automobilisti
Una norma nel Dl Semplificazioni dà agli spazzini il
potere di contravvenzionare i veicoli in sosta vietata, se impediscono o
ostacolano il transito dei mezzi.
Linea dura contro la sosta selvaggia delle autovetture
davanti ai cassonetti dei rifiuti o che impedisce la pulizia stradale: d’ora in
poi anche i netturbini potranno
elevare contravvenzioni per
divieto di sosta.
Nella miniriforma del Codice della strada,
introdotta nel Decreto Semplificazioni, ora in fase di conversione in legge,
compare una norma [1] che
consente ai sindaci di attribuire il potere di fare le multe anche ai
dipendenti comunali e alle società che gestiscono le aree di parcheggio e sosta
ed estende questa possibilità anche ai «dipendenti delle aziende
municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani
alla pulizia delle
strade».
Questo significa che non solo i vigili urbani o gli
ausiliari del traffico, ma adesso anche i netturbini – o operatori ecologici, o spazzini, che dir si voglia
– potranno redigere i verbali di infrazione; sia pure con la precisazione che
potranno mettere mano al blocchetto solo per accertare le violazioni «connesse
all’espletamento delle predette attività» di raccolta rifiuti e di pulizia delle
strade e non in altre e diverse circostanze.
E non si limiteranno solo alle contravvenzioni per sosta vietata: «Dipendenti
comunali e delle municipalizzate individuati dal sindaco potranno sanzionare
anche con la rimozione dei
veicoli», avverta l’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici
della Polizia Stradale).
Ma il medesimo potere sanzionatorio viene attribuito
anche al «personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di
persone»: in breve, i controllori.
Anch’essi avranno attribuite «le funzioni di prevenzione e accertamento in
materia di circolazione, fermata e sosta sulle corsie e strade ove transitano i
veicoli adibiti al servizio di linea».
Vale a dire che il controllore di autobus o tram, se
un’auto si trova in sosta o in fermata abusiva lungo una corsia preferenziale,
riservata ai mezzi pubblici, ed ostacola la loro circolazione, potranno mettere
mano al blocchetto delle contravvenzioni per violazione alle norme di circolazione stradale.
Le nuove norme consentono sia agli operatori ecologici
sia ai controllori delle linee di trasporti di elevare contravvenzioni quando
le autovetture
parcheggiate in divieto occupino «uno spazio minimo
indispensabile a compiere le manovre necessarie» per i mezzi di trasporto
pubblico o per quelli di raccolta dei rifiuti.
Attenzione, poi, al fatto che il potere di accertare le infrazioni ed elevare le contravvenzioni è esteso anche «nell’ambito delle aree oggetto dell’affidamento o a pagamento»: perciò se l’auto intralcia un punto considerato funzionale «alla gestione degli spazi per la raccolta dei rifiuti urbani o alla fruizione delle corsie o delle strade riservate al servizio di linea», ad esempio ostacolando la manovra del mezzo pubblico in transito, la multa sarà consentita anche se la circolazione non è del tutto impedita, ma solo ostacolata e resa più difficoltosa.
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