L'efficacia delle Lavagne Interattive Multimediali

Già utilizzate presso alcune scuole secondarie italiane, le Lavagne Interattive Multimediali sono state introdotte sperimentalmente all'Università di Modena e Reggio Emilia - primo ateneo del nostro Paese - nel settembre del 2009 e a quasi un anno di distanza sono estremamente positivi i bilanci di tale progetto, centrato su uno strumento che porta con sé una vera e propria rivoluzione nel modo di apprendere e vivere le lezioni universitarie e che può realmente contribuire a migliorare l'inclusione degli studenti con disabilità
Prima fra gli atenei italiani, l'Università di Modena e Reggio Emilia - anche grazie al sostegno del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni italiani) - ha introdotto sperimentalmente nella didattica, a partire dal settembre del 2009, la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM), strumento che porta con sé una vera e propria rivoluzione nel modo di apprendere e vivere le lezioni e che può realmente contribuire a migliorare l'inclusione degli studenti con disabilità.Nel dettaglio, l'ateneo emiliano - soprattutto per l'impegno del Delegato del Rettore alla Disabilità Elisabetta Genovese e del proprio Servizio Accoglienza Studenti Disabili - ha acquistato trentuno lavagne, collocandole all'interno delle aule di undici facoltà modenesi e reggiane, per una spesa complessiva di 180.000 euro, sostenuta dal Ministero (67.000), dall'ANCI (75.000) e dall'Università stessa (38.000).Già utilizzate presso alcune scuole secondarie italiane, le LIM sono state introdotte con la prospettiva di proporre uno strumento innovativo e cruciale per il miglioramento dei processi di apprendimento, in particolare per gli studenti con vari tipi di disabilità - fisica, sensoriale o legata a difficoltà di apprendimento - grazie soprattutto alla possibilità di fruire del formato digitale delle lezioni svolte e di poterle rileggere o addirittura riascoltare nel lavoro di studio autonomo.Va detto anche che le LIM, in realtà, possono essere utili non solo per gli studenti con disabilità, ma per tutti, favorendo l'interazione tra docente e "lavagna" e permettendo la realizzazione di una banca dati di tutte le lezioni svolte, messe a disposizione degli studenti per l'attività di studio e anche a quelli con particolari esigenze (ospedalizzati, fuori sede o con necessità didattiche particolari).«Gli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell'apprendimento - dichiara Elisabetta Genovese - aumentano continuamente e sono oggi pari all'1% dell'intera popolazione studentesca universitaria. Occorre quindi favorire il loro apprendimento, mettendo a disposizione uno strumento innovativo in grado di sviluppare le singole potenzialità. Grazie al Progetto LIM abbiamo potuto ridurre parte dei costi di tutorato, avendo, in ogni modo, un miglioramento del servizio erogato allo studente. L'obiettivo principale è quello di portare lo studente con disabilità al conseguimento del titolo di studio nel tempo previsto dal suo curriculum e con la stessa preparazione dei laureati cosiddetti "normodotati"».«L'utilizzo delle LIM - conclude la Delegata del Rettore alla Disabilità - ha dimostrato di poter favorire il miglioramento della didattica e l'integrazione delle persone che necessitano di un supporto informatizzato delle lezioni. Si è inoltre rivelato uno strumento utile a una maggiore inclusione dello studente con disabilità nel contesto universitario, in grado di implementarne le possibilità didattiche, senza sostituirsi al rapporto diretto con il docente e con tutte le figure di riferimento».Da segnalare infine che parallelamente all'installazione delle LIM nelle aule adibite alla didattica, l'Università emiliana ha avviato anche un corso di formazione rivolto ai docenti e al personale tecnico di tutte le facoltà, allo scopo di garantire il corretto utilizzo delle lavagne stesse. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Servizio Accoglienza Studenti Disabili dell'Università di Modena e Reggio Emilia, giacomo.guaraldi@unimore.it.

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